Progetto Alfieri 2007. Violenza di genere in contesti difficili: un confronto tra metodologie di rilevazione, di contrasto e di aiuto nell'area Mediterranea, con particolare focus su Torino e alcune città mediorientali
Breve descrizione
La ricerca ha l’obiettivo di favorire, attraverso scambi internazionali e con metodologia partecipativa, politiche attente alla salute delle donne nell’area mediterranea e in contesti socialmente e politicamente difficili, con riferimento specifico al tema della difesa attiva e preventiva delle donne a rischio di violenza sociale e familiare.
La ricerca si innesta su una serie di azioni che sono state condotte a partire dal 2004 nell’ambito del programma di azione comunitaria (European Palestinian and Israeli Cities for Health and Social Partnership-EPIC), patrocinato dall’OMS e che mirava a favorire la creazione di un triangolo di cooperazione e scambi tra le città partner (Torino, Haifa e Gaza), in campo sociale e sanitario, con il coinvolgimento di rappresentanti del governo locale, istituzioni socio-sanitarie e organizzazioni no-profit della società civile, con una particolare attenzione alle politiche di genere e di pari opportunità.
Il progetto di ricerca si articola in due parti:
- una ricerca conoscitiva sul rapporto tra violenza domestica e contesto caratterizzato da diverse forme di “violenza politica”;
- una seconda parte che consiste in un confronto e scambio di conoscenze su diverse metodologie e pratiche di contrasto e di sostegno alle vittime di violenza di genere, da realizzarsi tra ricercatrici e operatrici del settore appartenenti ai tre territori (Piemonte e, per l’area mediorientale: Israele, Striscia di Gaza-West Bank).
La ricerca si è svolta in collaborazione con partner istituzionali torinesi e internazionali. Per quanto riguarda Torino: l’Assessorato alla Promozione, Cooperazione e Relazioni Internazionali del Comune di Torino, l’associazione Casa delle Donne e l’associazione interculturale AlmaTerra ma la ricerca si svolgerà anche con il coinvolgimento del settore Pari Opportunità e Politiche di genere e il Coordinamento Cittadino contro la violenza alle donne del Comune di Torino. Quanto ai partner internazionali, la ricerca si è svolta in collaborazione con il Women Empowerment Project, sezione del “Gaza Community Mental Health Programme, e con altri partner che, in considerazione delle difficoltà di rapporto con le associazioni dei territori palestinesi in particolare, sono stati definiti definiti nella prima fase della ricerca, rifacendosi per quanto possibile a contatti che già appartengono al progetto EPIC (Welfare and Social Services Division della Municipalità di Haifa, Haifa Women's Coalition, Physicians for human Rights, Kayan - Arab Feminist Center di Haifa; il Women’s Affair Center di Gaza) e allargando la collaborazione anche ad altri partner della West Bank come l’associazione Women's Center for Legal Aid and Counselling di Gerusalemme e l’Institute of Women's Studies della Birzeit University.
Una collaborazione è in corso sull’empowerment delle donne nell’area mediterranea anche con il centro Unesco.
Consapevoli delle difficoltà di svolgere questa ricerca in territori attraversati da enormi conflitti politici e culturali che convergono in una situazione ad alto livello di insicurezza e pericolo per tutti, riteniamo che la ricerca possa essere uno strumento che favorisca l’incontro e lo scambio in una prospettiva di costruzioni di relazioni positive e pacifiche. Pensiamo alla ricerca come una sorta di strumento di mediazione culturale tra istituzioni scientifiche, istituzioni locali e associazioni della società civile, che possa costituirsi come un punto di riferimento e di sostegno nei difficili percorsi delle donne verso relazioni positive a livello delle micro relazioni della vita quotidiana così come quelle tra gruppi politici, religiosi ed “etnici”. Pensiamo alla ricerca come a uno strumento non meramente conoscitivo ma finalizzato anche a forme di relazione internazionali che coinvolgano insieme scienziati/e e rappresentanti della società civile per la creazione di reti di convivenza pacifica e nel rispetto, nella difesa e nella promozione dei diritti di tutte/i.
Comitato Scientifico
Responsabile: Franca Balsamo
Co-finanziamento
Fondazione CRT